giovedì 2 giugno 2016

Marzia Pontone: cultura e cittadinanza a Milano

Sono Marzia Pontone - qui trovate la mia storia e le mie esperienze. Mi candido con la lista Noi, Milano, Beppe Sala sindaco, proponendomi di diffondere una nuova cultura cittadina del vivere insiemese ognuno di noi sceglierà ogni giorno di fare la sua parte per gli altri, costruiremo insieme una Milano per tutti.
Non solo la cultura è un bisogno primario dell’uomo, ma la diffusione di nuovi orizzonti culturali è anche l’unica strada per costruire una società più consapevole, più giusta, più umana. Ciascuno di noi ha dunque il dovere morale di contribuire a strutturare un tessuto cittadino basato sulla condivisione di nuovi modi di fare cultura. In altri termini, siamo chiamati a orientare la città mettendo in gioco una rete unitaria di servizi culturali rivolti alle persone, che interagiscano con la galassia dei servizi di welfare.
La cultura accompagna infatti la crescita e la formazione permanente di tutti noi: bambini, adolescenti, anziani, uomini e donne nella piena maturità. Per questo è fondamentale sostenere la rete di strutture comunali disseminate sul territorio, in primo luogo le biblioteche, che storicamente hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora un argine forte contro il rischio di marginalizzazione in molti quartieri della nostra città. Le biblioteche sono nodi importanti della rete del benessere urbano e possono utilmente intercettare altri mondi, come quello della prima infanzia o di quanti affrontano le sfide di una vita con disabilità. 
Parimenti fondamentale è favorire l’accesso ai musei milanesi da parte di gruppi di cittadini delle periferie urbane, invitati a conoscere – con la mediazione di operatori e facilitatori specializzati – il cuore pulsante della cultura nella propria città. Un’attenzione prioritaria andrà riservata alle donne e agli uomini colpiti da Alzheimer (o altre demenze), accompagnati dai loro care givers. Rafforzare le menti attraverso le sollecitazioni culturali resta infatti il canale privilegiato per non privare i malati e le loro famiglie della speranza di mantenere vive, il più a lungo possibile, le proprie relazioni affettive e sociali. 
Infine, la cultura è la strada maestra per favorire l’inclusione degli stranieri a Milano e dare contenuti concreti al desiderio di cittadinanza dei tanti ‘nuovi italiani’ che abitano nella nostra città. A Milano, più della metà degli stranieri residenti ha il permesso di soggiorno di lungo periodo, segno di un progetto di vita a lungo termine nella nostra città. Italiani e stranieri vivono negli stessi quartieri, frequentano le stesse scuole, fanno la spesa negli stessi negozi. 
Questo però non basta ancora. Infatti, dal momento che la città è tanto più sicura quanto più è forte la coesione sociale dei suoi abitanti, bisogna supportare in ogni modo tutte le iniziative che accrescano la fiducia tra le persone, rompano l’isolamento e favoriscano la partecipazione alla vita cittadina. In altri termini, nell’immediato futuro si dovrà investire sempre più sul versante dell’integrazione relazionale (fatta di rapporti, coinvolgimento, partecipazione), perché vogliamo crescere e cambiare insieme per affrontare la grande sfida del futuro: costruire cittadinanza. 
Marzia Pontone

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