giovedì 30 gennaio 2014

Diana De Marchi: riprendiamo il filo

Care amiche e cari amici
in questi ultimi mesi di attività istituzionale alla Provincia di Milano mi fa piacere riprendere il filo con voi, dopo i tanti incontri dei mesi passati e le conversazioni fatte insieme. Per cominciare vi invito all'incontro che si terrà domani a Brescia, 31 gennaio, a cui parteciperà anche la senatrice Laura Puppato.
Più in generale, poiché stiamo andando verso la Costruzione della Città Metropolitana, vorrei tenervi aggiornat*, anche tramite questo blog della Politica Femminile, sulle attività e le proposte mie, del PD e dell'istituzione nel suo complesso.
Riguardo alle questioni sulle quali  mi sono impegnata e sui risultati: iniziamo con il Piano territoriale della Provincia di Milano 2013, approvato lo scorso 17 dicembre dal Consiglio Provinciale, dopo 12 sedute e 40 ore d’aula.
Il Ptcp precedente, che era in vigore ormai da 10 anni, non rispettava più la legislazione e le condizioni socioeconomiche ormai profondamente cambiate nel nostro territorio. Sicuramente abbiamo avuto una grande occasione per migliorare e trasformare uno strumento di lavoro importante per il grande sistema territoriale di 134 comuni, occasione nella quale ci siamo battuti molto. Ma siamo all'opposizione e quindi il risultato corrisponde solo in parte alle nostre proposte.
Siamo riusciti ad introdurre gli ambiti agricoli strategici anche nei parchi regionali e ora il Parco Sud è coperto da questa specifica forma di tutela all’80%, mentre il restante 20% ha altre forme di salvaguardia.
Gli ambiti agricoli strategici hanno immediata efficacia per le aree, e sono la maggioranza, che hanno uguale destinazione agricola nei piani dei parchi regionali, mentre per quelle che hanno destinazione discordante occorrono successive intese con gli Enti gestori dei parchi.
Abbiamo ottenuto una riduzione dei poli attrattori e soprattutto una riduzione del consumo di suolo, attraverso l’adozione di  criteri più precisi, compreso l’obbligo di riutilizzare aree dismesse.
La nota più negativa, che nonostante il nostro impegno più tenace non siamo riusciti a correggere, riguarda le aree agricole interne al perimetro dei comuni, per le quali il Piano Territoriale Provinciale ha assunto previsioni spesso sganciate dai bisogni delle comunità locali. Queste previsioni speriamo di contrastare e respingere anche con la presenza attiva e vigilante dei cittadini.
Questo strumento resterà in eredità alla futura città metropolitana che ci auguriamo possa utilizzarlo con interventi migliorativi, per il bene di tutti noi. E' importante dunque che il maggior numero di cittadin* partecipi attivamente: il contributo di ciascuno è prezioso. 

  

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