sabato 16 novembre 2013

Sciopero delle donne a Romano di Lombardia


Aderisco … Perché lo sciopero è la forma di lotta nonviolenta inventata dalle donne e uomini delle classi subalterne per vincere la pretesa dei padroni di sfruttare totalmente il loro tempo, energia, intelligenza.
• Perché le donne hanno agito lo sciopero anche contro le dittature.
• Perché sciopero significa incrociare le braccia e rendere visibile il diritto all’autodeterminazione del proprio corpo libero.
• Perché sciopero significa esercitare il diritto sul proprio tempo, per le donne sempre occupato e a disposizione.
• Perché lo sciopero ferma la produzione e ci consente di ripensarne e ricontrattarne la qualità, la quantità, il senso.
• Perché lo sciopero nei lavori della riproduzione sociale: scuola, sanità, pubblica amministrazione, lavoro domestico, lavoro di assistenza, lavoro educativo, casalingato, lavoro di cura, consente di fermarsi e ritrovare il senso delle relazioni umane.
• Perché il ritmo industriale fordista che hanno preso le nostre vite in corsa tra lavori precari, traffico cittadino, figli e figlie, anziani e anziane, malati e malate, da accompagnare, accudire, sostenere è diventato insostenibile.
• Perché abbiamo bisogno di riprenderci il governo del tempo, rallentare, per abitare con agio gli spazi e i pensieri.
• Perché lo sciopero fu l’ultimo pensiero rivoluzionario di Rosa Luxemburg, geniale economista antimilitarista uccisa da chi voleva impedirle di agire il suo pensiero.
• Perché sedute accanto nel tempo liberato possiamo pensare insieme.
• Perché vogliamo fermare e cambiare la cultura violenta nelle relazioni umane, tra donne e uomini nelle diverse età e condizioni della vita.
• Perché il diritto alla vita delle donne è un imperativo che precede qualsiasi altro.
• Perché sono una femminista dagli anni ’70 e questo sciopero è stato convocato dalle donne cresciute nei diritti che anch’io ho conquistato e che oggi vengono fortemente minacciati.
• Perché questo sciopero è stato convocato da donne che hanno scelto di continuare la lotta per quella cittadinanza piena nella quale diventiamo tutte sorelle.
• Perché di questo sciopero le donne sono titolari e gli uomini non sono esclusi.
del Coordinamento nazionale Udi, di Marea, del Gruppo Sconfinate-Romano di Lombardia

Nessun commento:

Posta un commento