domenica 24 novembre 2013

Chi decide la normalità? dalla normalità al metodo: un aggiornamento

Sulla questione delle pressioni fatte alla Giunta perché, dalla delibera milanese contro la pubblicità sessista, si stralci il problematico punto 2 (in quanto considerato pericoloso, oltre che inessenziale ai fini della delibera stessa): come è andata a finire? 
In sostanza: dopo numerosi eventi di sollecito e dibattiti collegati, la delegata del sindaco alle pari opportunità, Francesca Zajczyk, ha incontrato alcune fra le donne che hanno promosso la richiesta di stralcio, dichiarando che:
  1. la delibera di Giunta 1288, ancora in una fase sperimentale, sarà sottoposta a verifica da qui a primavera: una sorta di protocollo includerà, fra le sue fasi, anche le sollecitazioni ricevute tramite questa lettera;
 2. solo a quel punto potranno essere apportate eventuali modifiche, che potranno includere lo stralcio del punto 2;
  3. in veste di delegata informerà il Sindaco di tutte le considerazioni fatte nella riunione.
E' stata dunque espressa un'apertura; ma fino a quel momento le cose restano come sono: l'appuntamento per sapere come va a finire si sposta a dopo marzo 2014. C'è da segnalare che, a chiusura di tale incontro, una delle donne presenti ha chiesto alla delegata di portare al Sindaco, con l'occasione, anche la questione del metodo: ma l'argomento è stato considerato non pertinente, fuori tema rispetto all'ordine del giorno della riunione - dunque escluso che si potesse riferire al Sindaco.
Restiamo in attesa, certe che la richiesta sul punto 2 andrà a buon fine (e la questione del metodo aperta). Come dice Monica Lanfranco, non si tratta di questioni di  lana caprina. E come dice Maria Grazia Campari: questo non è e non può essere presentato come un tormentoso conflitto fra donne, è un necessario conflitto per l’attuazione della democrazia. Ma anche - come dice Beltrami Gadola, è ora che il sindaco ci chieda se siamo felici.
Per tutte queste ragioni, al di là del "punto 2" in sè, riteniamo utile lasciare visibile il sentiero che condurrà all'epilogo di questa vicenda (con le relative implicazioni politiche, di contenuti e di metodo) - per chi volesse percorrerlo anche più avanti. A partire dal riepilogo cronologico essenziale del percorso già fatto (nel testo tutti i link agli approfondimenti):
• 28 giugno: la Giunta di Milano annuncia di avere emesso una innovativa delibera contro la pubblicità violenta e sessista, che viene poi presentata a settembre, in un convegno pubblico.  

• 17 settembre ha luogo tale convegno, da tutte le attiviste di Milano molto apprezzato. Un solo neo... un punto di questa delibera (per il resto ottima), che a molte/i era sfuggito, fa saltare sulla sedia: censura quanto non viene percepito come normale nelle comunità.

• 22 settembre: questo fa emergere anche un problema di metodo (e di ascolto, per citare una parola molto usata in campagna elettorale). Come si nota QUI, il laboratorio Milano potrebbe mettere in atto una maggiore comunicazione e collaborazione fra Comune e associazioni femminili; si sollecita dunque una risposta in questo senso. 

• 28 settembre: sui temi delle parole e del metodo arriva da Roma una riflessione di Cinzia Romano, di Donne e informazione. Nel frattempo anche donne di altre città si esprimono sulla cosa in quanto, spiegano, guardano a Milano come a un laboratorio importante, esempio per tutte le altre città italiane, che potrebbe fare scuola. E infatti la fa! [un esempio lo abbiamo già il 16 novembre, quando qualcuno dichiara: "mai più pubblicità fuori del 'normale' a Galatina: la Giunta comunale contro i cartelloni pubblcitari che mercificano il corpo della donna". E purtroppo la frase incriminata riecheggia anche in altre azioni; inclusa quella dell'ottima iniziativa del Comune di Enna]

• 2 ottobre: segue un pezzo (a firma collettiva di 5 donne milanesi) che su Arcipelago Milano circostanzia le ragioni per cui si chiede un passo indietro, un aggiustamento piccolo, ma sostanziale, della delibera stessa; pezzo di cui (insieme ad altre osservazioni) rendiamo conto QUI

• 9 ottobre: compare un primo segnale di attenzione dal lato delle figure istituzionali: Anita Sonego, la Presidente della Commissione Pari Opportunità, mostra di aver notato i continui appelli e (sempre intervenendo su Arcipelago Milano) chiarisce di non aver avuto parte attiva nella stesura della delibera, confermando lei stessa perplessità sul punto 2: convenendo dunque sul fatto che sarebbe opportuno stralciarlo.

• 12 ottobre: sulle parole, sul metodo, sul laboratorio Milano interviene anche Monica Lanfranco, (di Marea e Radio delle donne), da Genova.

• 16 ottobre: e finalmente ecco che sulla questione si esprime la Delegata del Sindaco alle pari opportunità! Ma... (forse ignara di tutto il dibattito pregresso?), lo fa anche ignorando totalmente le perplessità sollevate.

• 16 ottobre (2): nella stessa data, a commento dell'articolo di Sonego compare l'interessante riflessione di una lettrice (che per inciso è Maria Grazia Campari), che nota fra l'altro: (sul tema) ... "le difficoltà sono certamente parecchie e il dirigismo che legge e regolamenti consentono non è facile da superare, ma le/gli elette/i (forse diversamente dagli assessori incaricati dal sindaco, licenziabili ad nutum) hanno nei confronti della cittadinanza, un dovere di esplicitazione, trasparenza, conflitto nei confronti degli atti amministrativi che non condividono o, peggio ancora, considerano in contrasto con gli impegni contenuti nel programma elettorale che è un patto e va onorato. Poiché non sono soli, ma sostenuti dalla cittadinanza attiva che li ha scelti e sarà al loro fianco. La considerazione è valida sia nei confronti della mancata riforma della burocrazia comunale (anch’essa nel programma) sia per le azioni di attuazione (o mancata attuazione) del capitolo sulla “città delle donne”, sempre del programma elettorale. Questo non è e non può essere presentato come un tormentoso conflitto fra donne, è un necessario conflitto per l’attuazione della democrazia". E (senza glissare) Anita Sonego così risponde: Vogliamo parlarne e fare diventare questa discussione appena avviata un grande tema di dibattito democratico? Grazie Sonego, ecco cosa intendiamo per metodo.

• 23 ottobre: permanendo, invece, una mancanza di risposte da parte di chi avrebbe titolo per darle (e solo a questo punto) viene scritta una lettera pubblica, indirizzata al sindaco e alla Giunta, firmata da circa 200 persone (per l'esattezza 197 fra donne e uomini; figure molto diverse e più o meno preminenti), e sottoscritta da 24 gruppi e associazioni. La lettera, pur apprezzando l'operazione generale, chiede esplicitamente al Sindaco e alla Giunta di stralciare il punto 2, inessenziale alla delibera e indifendibile nei contenuti. 

• 26 ottobre: non giungendo risposte a questa lettera le donne che hanno avviato il dibattito chiedono formalmente un incontro per discuterne con la vicesindaca Ada Lucia De Cesaris: la quale risponde suggerendo un colloquio con la delegata del sindaco alle pari opportunità.

• 14 novembre: in questa data ha dunque luogo l'incontro descritto in apertura di questo post. L'appuntamento per sapere come va a finire si sposta a dopo il prossimo marzo; nel frattempo grazie a questa vicenda si è rivitalizzata una discussione sulla partecipazione e sul metodo: cioè su quel terreno che resta humus della democrazia.

  Rimandi all'informazione in rete:
Comune di Milano (28 giugno)
Corriere della Sera (29 giugno)
Repubblica (28 giugno)
Ambrosia (8 luglio)
Politicafemminile Lombardia (22 settembre)
Donne e informazione Cinzia Romano videointervista (28 settembre)
Arcipelago Milano (2 ottobre)
Politica femminile (2 ottobre)
Il fatto quotidiano Monica Lanfranco (7 ottobre;
   riportato anche dalle Comunità Cristiane di Base)
Arcipelago Milano Anita Sonego (9 ottobre)
Monica Lanfranco videointervista (12 ottobre)
Arcipelago Milano Francesca Zajckzyk (16 ottobre)
Maschilefemminile di Marina Terragni (17 ottobre)
LezPop (17 ottobre)
• Francesca Vecchioni (18 ottobre)
Arcipelago Milano lettera al sindaco (23 ottobre)
Ambrosia (23 ottobre)
Milano in Movimento (23 ottobre)
Purple Planet (e altri..)

Caro Sindaco, chiedici se siamo felici.


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