venerdì 22 febbraio 2013

Elisabetta Bardone

Ciao, mi chiamo Elisabetta Bardone, sono candidata alle Regionali della Lombardia per il Movimento 5 stelle.
Sono nata a Pavia ma vivo in Brianza (a Monza ) da 13 anni. Mi sono laureata a Pavia in Scienza Politiche con indirizzo economico, con una tesi sulle trasmissioni televisive. Nella tesi sostenevo il diritto a godere della visione degli eventi "socialmente rilevanti" senza che i canali a pagamento potessero appropriarsi dell'esclusiva della loro visione. Il paradosso è che nel 2002 ho iniziato a guardare poco la tv e dal 2007 non posseggo più l'apparecchio. Questo perchè ritengo che la televisione sia in gran parte responsabile dello scadimento della vita democratica di questo paese, dell'analfabetismo etico della popolazione e, infine, della mancanza di una libera informazione, come dicono le classifiche mondiali sulla libertà di stampa. Sempre ai tempi dell'Università ho cominciato ad interessarmi di politica, mi battevo a quei tempi in due direzioni: chiedevo spazi aggregativi per i giovani e pari opportunità per le donne. E, per concludere questo amarcord, scrissi una tesina sull'ingresso dell'Italia nell'euro dove intervistai imprenditori e operatori del sistema bancario e industriale italiano (ricordo l'incontro in Fiat); all'epoca sposavo la tesi prevalente, ovvero che l'unità monetaria sarebbe stata foriera di una maggiore unità economica fino ad annullare le distanze di ricchezza fra i paese, portando pace e benessere per tutti. Nel tempo ci si è resi conto che l'euro non ha svolto il lavoro che ci si era attesi; soprattutto all'epoca non si sottolineò abbastanza il ruolo delle banche nella creazione di moneta e dunque la pesante ipoteca che adesso grava sui paesi "connessi" all'euro. Oggi mi sono candidata col M5stelle perchè la situazione italiana ha bisogno di un cambio di rotta in tutti i campi, economico, sociale e politico; se non vogliamo che si arrivi a tempi simili a quelli della Russia dei servi della gleba o dell'aristocrazia francese dell'ancient regime dobbiamo dare un'alternativa democratica. E qui entrano in scena le donne. Perchè da loro può arrivare il cambiamento, per capacità e determinazione. Donne e politica è stato per anni un ossimoro ma oggi molti gruppi hanno dato spazio alle donne (il M5stelle più di tutti e i dati sono li a dimostrarlo, noi abbiamo il più alto numero di donne in posizioni eleggibili); è risaputo che per poter contare sempre di più le donne devono imparare a fare cordata, a fidarsi le une delle altre. Per le politiche femminili il M5stelle ha nel suo programma un elemento chiave che può rappresentare una svolta: utilizzare come metroi di giudizio di qualunque decisione politica l'impatto che questa avrà sulle donne. Ecco che i tagli ai servizi dei comuni , asili nido, post scuola, pre scuola, mense ...vanno valutati negativamente perchè incidono sulle possibilità delle donne di poter lavorare. Chiunque abbia la responsabilità della cosa pubblica deve fare i conti con questo cambio di prospettiva.

1 commento:

  1. Dandoti il nostro benvenuto cara Elisabetta.. facciamo le congratulazioni al M5Stelle per la riuscita che ha avuto ovunque. Il blog resta aperto! aspettiamo idee su come proseguire.

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