sabato 9 febbraio 2013

Laura Morlotti

Sono Laura Morlotti e mi presento alle elezioni per la Regione Lombardia con la lista Movimento Lombardia Civica per Albertini Presidente. Sono docente di Diritto Privato all' Università Bocconi, vincitrice del premio alla didattica come miglior docente nell’insegnamento di diritto civile.
Mi sono candidata come Consigliere Regionale perché: “Mi piace pensare che noi donne possiamo iniziare un cammino insieme. Ritengo che un futuro migliore si possa costruire giorno per giorno, attraverso l’ascolto, il dialogo e l’impegno politico. Credo che ognuno di noi debba lottare per i propri sogni e per quelli dei propri figli. Credo nella necessità di creare un welfare migliore, più attento ai bisogni delle persone fragili. Ritengo un valore il rispetto dell’ambiente, la famiglia e l’attenzione nei confronti delle esigenze delle donne che con grande difficoltà riescono a conciliare la propria vita privata con quella lavorativa. Ritengo un Valore il contributo che noi donne siamo in grado di portare alla Politica.

Sul mio sito trovate anche il mio programma elettorale.

2 commenti:

  1. Benvenuta anche a Laura Morlotti, la prima candidata che risponde al nostro invito dalla Lista per Albertini Presidente.
    Siamo liete che abbia accettato di presentarsi anche qui agli elettori.
    Una domanda, però, da parte nostra è obbligatoria: a differenza dei programmi di riferimento delle candidate intervenute fino qui, il programma a cui lei rimanda non entra nel merito di (quasi) nessuna delle voci che abbiamo citato come imprescindibili nella pagina dei "prerequisiti"
    [questa: http://politicafemminile.blogspot.it/p/prerequisiti.html ]

    Le parole "gravidanza", "aborto", "violenza", anzi, nemmeno figurano in questo programma. Chiediamo dunque a Laura se può darci più informazioni sulle sue posizioni personali e sugli obiettivi che, in merito, si dà la sua lista.
    Grazie!

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  2. Per contrastare il fenomeno della violenza ritengo imprescindibile:
    •sostenere economicamente i centri antiviolenza
    •promuovere campagne di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza: dalla violenza fisica a quella morale, dal bullismo, ai maltrattamenti, allo sfruttamento della prostituzione, alle mutilazioni genitali... in modo da favorirne la denuncia
    •coinvolgere le istituzioni scolastiche per diffondere una cultura non violenta, rispettosa della dignità della persona, in modo da contrastare ogni forma di sopruso
    •assegnare al centro antiviolenza degli alloggi con indirizzo segreto (case rifugio) per ospitare donne e bambini vittime di violenza e che, per la loro incolumità, devono allontanarsi dalla propria abitazione
    •istituire la figura del Garante per l’infanzia dando così piena attuazione all’art. 31 della Costituzione (in base al quale la Repubblica protegge l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo) e all’art. 19 della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo (in base al quale gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il bambino e la bambina, il ragazzo e la ragazza contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale). Sarà compito del Garante adottare tutte le iniziative opportune per assicurare la piena promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e vigilare sulla applicazione della Convenzione Onu denunciando alle Autorità competenti le violazioni dei diritti dei minorenni. Tutti i bambini sono uguali e devono essere tutelati contro ogni forma di discriminazione e di violenza ed io intendo battermi per garantire l’attuazione di questo fondamentale principio!!!

    Per quanto riguarda il delicato tema della gravidanza e dell’aborto è doverosa una premessa: l’art 31 della Costituzione tutela la maternità, così come lo stesso art. 1 della legge 194 sancisce la tutela della vita fin dal suo inizio. Detto questo ritengo che qualora la decisione di interrompere la gravidanza sia dovuta a questioni di carattere economico sociale o familiare sia compito delle istituzioni garantire un sostegno morale, assistenziale ed economico alla gestante per consentirle, qualora lo voglia, di portare a termine la gravidanza. Qualora invece, entro i primi 90 giorni, la prosecuzione della gravidanza sia tale da comportare un serio pericolo per la salute psicofisica della donna (in relazione alle anomalie o malformazioni del concepito o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento) oppure, dopo i primi 90 giorni, la prosecuzione sia tale da mettere in serio pericolo la vita stessa della donna, o la sua salute psicofisica a causa delle malformazioni del nascituro, allora si deve considerare prevalente il diritto della gestante di interrompere la gravidanza. Tra il diritto alla vita della donna e alla sua salute psicofisica, e il diritto alla vita del nascituro, quest’ultimo deve soccombere a meno che la decisione di abortire sia dettata da motivazioni di carattere economico sociale perché in tal caso bisogna attivare ogni forma di sostegno economico assistenziale per consentire alla gestante di adottare una scelta pienamente consapevole circa la prosecuzione od interruzione della gravidanza.

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