sabato 23 febbraio 2013

Diana De Marchi: donne, agricoltura e scuola

Care tutte,
oggi voglio raccontarvi di un bellissimo incontro al quale ho partecipato qualche giorno fa, organizzato da Coldiretti-Donne Impresa per parlare di donne, agricoltura e di scuola. Ci siamo incontrate nella grande Stanza delle Culture del Mondo al piano azzurro (ogni piano un diverso colore tinteggia le pareti e le porte).
Ho ascoltato le varie “pratiche oltre le teorie”. Le donne della Coldiretti hanno costruito imprese nuove, e innovative nelle concezioni e nella pratiche, lavorando con determinazione costante e con fatica, con grande attenzione a costruire aziende agricole mirate alla sostenibilità e alla condivisione delle buone prassi, sempre attente alla cura delle relazioni anche personali, permettendo di tessere l’innovazione e la tradizione. Insieme a loro hanno poi preso la parola quelle che organizzano la fattoria didattica a Basiano. Quelle che coltivano un orto collettivo e condiviso sulle sponde del Naviglio a Boffalora. C’era anche “la maestra dell’orto” della scuola, spezzina, ridente con le mani sporche di terra smossa. Ha raccontato che i bambini che stanno con le mani nell’orto hanno imparato la pazienza.
Eravamo in tante, senza essere troppe, in questa scuola anticipatrice di una tendenza che si diffonde velocemente a Milano, nelle valli della Lombardia e lungo i corsi d’acqua padani, donne coinvolte in modi diversi su questo tema che sta lievitando ogni giorno di più: la terra, l’educazione, il cambiamento del vivere, il lavoro e la fatica, le origini, il cibo e la dimensione della comunità. 
Le imprenditrici agricole sono ormai sempre più numerose e sono una testimonianza, con la loro esperienza professionale, della moderna agricoltura. Credo sia fondamentale favorire e diffondere la conoscenza del nostro patrimonio agricolo, di insegnarne il rispetto e di mostrare come proprio in questa ricchezza si coniughino ambiente e cultura. Come ha sottolineato il presidente dell’associazione dei genitori della scuola, è importante “far capire ai bambini che c’è un prodotto perché c’è un produttore, che magari è una produttrice”. 
Sia in quest’ultimo mese di campagna elettorale, sia durante la mia attività di Consigliera in Provincia, ho partecipato a tanti incontri grazie ai quali sono venuta a conoscenza di numerosissime esperienze di buone prassi, piccole forse, ma diffuse. E’ necessario creare un coordinamento, una sorta di rete che ne aumenti l’efficacia e sono convinta che la regione debba modificare la relazione con il suo territorio: salvaguardia dell’ambiente esistente e, soprattutto, deve investire in questa straordinario patrimonio naturale e umano che è l’agricoltura e la scuola

Se volete saperne di più scrivetemi qui oppure sulla mia pagina facebook o account twitter.
A presto,
Diana.

1 commento:

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    l'orto di zapata: un orto per vivere
    APPUNTI per una rivoluzione civilissima
    Distribuire, nelle periferie dei comuni, le terre incolte frazionate in orti, agli immigrati, ai capifamiglia disoccupati, ai pensionati, alle cooperative di volontariato sociale, a tutti cittadini non abbienti che ne facciano richiesta. Munire tutte le scuole primarie di un "orto-giardino" per la formazione ludica alle piccole culture.

    Progetto: un orto per vivere > Esempio : l'orto di zapata
    http://societacivileverona.blogspot.it/2013/01/lorto-di-zapata.html

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